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Malaria, 1200 morti al giorno

By Aprile 23, 2020#!31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:000131#31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:00-12+00:003131+00:00x31 04am31am-31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:0012+00:003131+00:00x312021Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +000033123312amsabato=706#!31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:00+00:0012#Dicembre 4th, 2021#!31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:000131#/31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:00-12+00:003131+00:00x31#!31Sab, 04 Dic 2021 00:33:01 +0000+00:00+00:0012#No Comments
LA REPUBBLICA | 23/04/2020

Malaria, 1200 morti al giorno. E il Coronavirus potrebbe peggiorare le cose
Colpisce 230 milioni di persone. Efficaci le reti trattate con più farmaci ma per paura del contagio da Covid-19 l’uso sta diminuendo. Gli esperti su Lancet. “L’Oms intervenga e pensi alla qualità e non alla quantità dei dispositivi”. Il 25 giornata mondiale

di MAURIZIO PAGANELLI

LA MALARIA nel contesto della pandemia Covid-19: l’Oms, proprio in occasione della Giornata mondiale (25 Aprile. Slogan: Zero malaria comincia da me, “starts with me”) si preoccupa di non abbassare la guardia e proteggere gli operatori sanitari. Una nuova pubblicazione, Tailoring malaria interventions in the COVID-19 response, calibra gli interventi nei vari Paesi dove la patologia è endemica, in Africa, Asia, America Latina, alla luce dell’aumento di casi di infezioni da coronavirus Sars-CoV2. Il 90% dei casi di malaria è nella regione africana dove il coronavirus ha ormai raggiunto quasi tutti i Paesi.

1200 morti al giorno

Considerando che globalmente la malaria colpisce 230 milioni di persone e ne uccide 430 mila ogni anno, quasi 1200 al giorno, l’arrivo di Covid-19 in ambulatori, ospedali, case, può moltiplicare in maniera esponenziale i decessi. L’impatto del Coronavirus su fragili servizi sanitari già stressati da malattie come malaria, Hiv o Tbc è dirompente. L’epidemia di Ebola 2014-2016 in Guinea, Liberia e Sierra Leone, è una lezione terribile per i servizi sanitari di quei Paesi e per la stessa Organizzazione mondiale della Sanità. Comunque, segnala sempre l’Oms, i servizi messi in piedi ovunque per la malaria possono divenire anche uno strumento e una risorsa sul territorio contro Covid19. Informazioni e campagne, raccomandazioni, postazioni di igienizzazione, utilizzo di strumenti di protezione sono alla base della risposta.

Il caso zanzare

Una preoccupazione emersa ha riguardato la trasmissione del virus con lo stesso vettore della malaria, la zanzara. L’Oms ne ha fatto uno degli argomenti legati ai “Fatti rispetto alle Voci o Credenze”. “Ad oggi non esistono informazioni né evidenze che suggeriscano la trasmissione del coronavirus tramite zanzare”. Una preoccupazione ripresa anche sul sito Q&A del nostro Istituto superiore di sanità che – precisa – che “non esiste alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso zecche, zanzare o altri insetti, che invece possono veicolare altri tipi di virus (arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse da Covid-19, come ad esempio dengue e febbre gialla. Allo stato attuale inoltre non esistono dati che suggeriscano che altri coronavirus della stessa famiglia di Sars-Cov-2 (come ad esempio i virus di Sars e Mers) possano essere trasmessi dalle zanzare. Appare pertanto un’ipotesi estremamente improbabile”.

Febbre in mancanza di diagnosi 

L’Oms  raccomanda di proseguire tutte le campagne di prevenzione e protezione a cominciare da quelle previste nei periodi alta trasmissione stagionale (la prevenzione con farmaci è determinante per bimbi dai 3 mesi ai 5 anni). Il problema è, comunque, l’insorgere della febbre senza poter capire con test se si tratti di malaria o CoVid19. Si pensa quindi comunque di coprire il paziente con un antimalarico ma di considerarlo anche un possibile caso di CoVid19. Con i problemi che ne conseguono.

I farmaci

Esiste poi il caso di antimalarici utilizzati sperimentalmente off-label anche per CoVid19: clorochina e derivati e idrossiclorochina. L’Oms ricorda che i trial sono ancora in corso, con dati insufficienti, e che ad alte dosi questi farmaci possono essere tossici o anche mortali. Tra l’altro una possibile più forte richiesta di questi farmaci potrebbe mettere in crisi i Paesi dove vengono usati nelle infezioni malariche della specie Plasmodium vivax ai quali si raccomanda di fare scorte di medicinali.

Le reti trattate anti-zanzare

Il vettore della malaria è la zanzara, che trasporta le varie specie di parassita (il Plasmodium falciparum è il più pericoloso e mortale). Le reti trattate con insetticida sono l’arma preventiva più potente. L’Oms ha ricevuto recentemente report da vari paesi africani che segnalano la sospensione nell’utilizzo e distribuzione di queste reti (ITN) e anche dello spray a media-lunga durata nelle case (2-6 mesi e 6-12 mesi), a causa della preoccupazione su CoVid19. “Sospendere tali attività – ammonisce l’Oms – lascerà un gran numero di persone vulnerabili alla malattia, molti bambini piccoli e donne incinte”. L’Oms incoraggia fortemente a non sospendere queste campagne e anzi ad implementarle.

Nuovi insetticidi combinati

E proprio sulle reti anti-zanzara di nuova generazione, trattate con due o più insetticidi di differenti classi chimiche, e l’affacciarsi delle resistenze, si sofferma un importante intervento ricco di dati e grafici appena apparso su Lancet. A scriverlo è uno dei maggiori esperti di Salute ambientale e Scienze ecologiche con una lunga esperienza in Africa, tra Kenya e Tanzania, il professor Gerry F. Killeen, che lavora e insegna in Irlanda e in Tanzania. È un franco invito all’Oms a comportarsi sulle nuove resistenze ai piretroidi come si è fatto con gli antimalarici: introdurre velocemente terapie combinate senza indugi. L’efficacia è essenziale, come l’effetto prolungato. Un largo uso di reti trattate con insetticida porta benefici alle comunità, anche a chi non le utilizza. È il caso, tra i citati, di un trial randomizzato e controllato nel Kenya occidentale dove si è verificata la scomparsa del vettore Anopheles gambiae.

L’emergenza

La copertura universale di reti trattate anti-zanzara si è visto avere effetto positivo nella lotta anche sulle altre specie di zanzare che amano il sangue umano, Anopheles funestus e Anopheles punctulatus. E su Lancet si conclude: «L’Oms ha storicamente fornito il tipo di leadership necessaria a combattere la resistenza nei farmaci antimalarici raccomandando subito terapie combinate. È il momento di estendere tale tradizione con la stessa urgenza nella gestione delle reti trattate antizanzara di nuova generazione, salvaguardando il loro futuro come strumento di gestione preventiva della resistenza agli insetticidi». Le lentezze e indecisioni dell’Oms sono il motivo dell’articolo, di fronte ad una situazione di totale emergenza, con specifici incisi: «Si dovrebbe dar precedenza alla distribuzione di reti con prodotti che uccidono le zanzare con maggior efficacia piuttosto che promuovere il numero assoluto di reti disponibili al prezzo più basso». Qualità, non solo quantità. Oltre che durata, combinazione e diversificazione. Un memo nel giorno dedicato alla malaria.


Fonte: https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/

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