La malaria è la più importante parassitosi e la seconda malattia infettiva al mondo per morbilità e mortalità dopo la tubercolosi.

Nel World Malaria Report 2019, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riporta i dati relativi alla malaria nel mondo nel 2018. Globalmente la malaria è ancora presente in più di 90 Paesi: il numero di casi totali è stato stimato intorno ai 228 milioni, con circa 405 mila decessi. Sebbene tra il 2010 e il 2018 il tasso di incidenza della malaria nelle aree di endemia sia sceso globalmente da 76 a 57 casi per 1000 abitanti, a partire dal 2014 il tasso di riduzione ha subito un arresto e, in alcuni Paesi, ha addirittura invertito il suo andamento (una simile inversione di tendenza è stata osservata anche per il tasso di mortalità).

Circa il 93% dei casi di malaria nel mondo e il 91% dei decessi seguitano a provenire dalla Regione africana dell’Oms, in particolare l’85% del peso globale di questa malattia è sostenuto da 19 Paesi, tutti situati nell’Africa sub-sahariana, fatta eccezione per l’India. Quindi mentre nel periodo analizzato (2010-2018) per la Regione Africana viene riportata una diminuzione del 22%, la Regione dell’Asia sudorientale ha registrato una diminuzione del 70%. Nel continente americano si è registrato un aumento a causa dell’incremento dei casi in Venezuela.

Nelle aree ad alta trasmissione di malaria, i bambini sotto i 5 anni sono particolarmente suscettibili all’infezione, a sviluppare la malattia in forma grave e alla morte. Più di due terzi (67%) di tutti i decessi per malaria si verificano, infatti, in questa fascia di età e nonostante il numero di morti sia diminuito da 440 mila nel 2010 a 272 mila nel 2018, la malaria rimane ancora una delle principali cause di morte nella popolazione infantile.

Plasmodium falciparum è l’agente della malaria più diffuso nell’Africa sub-sahariana, essendo responsabile del 99% dei casi di malaria stimati nel 2018 in tutta la Regione Africana. P. vivax, rappresenta il 75% dei casi totali di malaria nella Regione delle Americhe, mentre nella Regione del Sud-Est asiatico si registra il maggior numero di casi globali dovuti a questo plasmodio (53%).

A maggio 2015 la World Health Assembly ha adottato il Global Technical Strategy for Malaria 2016-2030, un supporto tecnico sviluppato dall’Oms per coadiuvare i Paesi endemici nelle attività di controllo ed eliminazione della malaria attraverso tappe intermedie per monitorare gli eventuali progressi. La strategia fissa obiettivi globali ambiziosi ma raggiungibili, quali:

  • riduzione dell’incidenza di almeno il 90% entro il 2030
  • riduzione dei tassi di mortalità di almeno il 90% entro il 2030
  • eliminazione della malattia in almeno 35 Paesi entro il 2030
  • prevenzione della reintroduzione della malattia in tutti i Paesi dichiarati malaria-free.

Malaria in Europa:

L’aumento dei viaggi internazionali negli ultimi decenni, e la presenza di flussi migratori dai paesi dove la malattia è endemica hanno prodotto un aumento dei casi di malaria nei paesi dove la malattia non è trasmessa, per mancanza della zanzara vettrice.

I casi in Europa sono tutti di importazione, cioè il contagio è avvenuto nei paesi dove è presente la malattia e non si trasmette da persona a persona. Raramente si è verificato qualche caso autoctono, cioè la malattia si è manifestata in persone che non avevano viaggiato in territori endemici. Questi casi si erano manifestati in seguito a puntura di zanzare che erano state trasportate da aeroplani (malaria degli aeroporti) Occorre considerare la possibilità di contagio da zanzara importata attraverso i mezzi di trasporto quali navi ed aerei. Il trattamento della malaria ed il suo controllo è diventato più difficoltoso da quando la resistenza ai farmaci da parte dei parassiti si è diffusa a macchia d’olio in molte regioni dell’area tropicale. Resistenza insorta anche agli insetticidi da parte degli insetti vettori.

Sitografia sulla Malaria

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