Stop Malaria è impegnata, in Europa e in Africa, a far emergere dal silenzio questa strage dimenticata. Vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità del problema e denunciarne i responsabili, con l’obiettivo di generare una grande ondata di protesta e di pressione sulle istituzioni, nazionali e internazionali, affinché si impegnino a fondo per combattere questa malattia.

La responsabilità dei Paesi ricchi e degli organismi internazionali:

La malaria colpisce paesi impoveriti dalle multinazionali e strangolati dal debito estero. La restituzione di un debito di 260 miliardi di dollari (2016) sottrae all’Africa risorse che potrebbero essere impiegate nella lotta alla povertà e alle malattie, ma il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e i paesi ricchi non mostrano un’autentica intenzione di cancellare il debito. Sebbene tutti dichiarino l’intenzione di combattere la malaria nei paesi in via di sviluppo, l’impegno effettivo dei paesi ricchi, non interessati direttamente dal problema, non corrisponde affatto all’intenzione dichiarata.

La responsabilità delle case farmaceutiche:

Non investono nella prevenzione e nella cura della malaria perché non considerano i paesi poveri un mercato redditizio e, cinicamente, privilegiano i prodotti destinati all’Occidente. Le case farmaceutiche, inoltre, mantengono a livelli europei il prezzo dei farmaci più efficaci, negandone di fatto l’accesso a popolazioni che vivono con meno di un dollaro al giorno.

La responsabilità dei governi africani:

Antepongono il pagamento del debito estero e gli interessi privati alla salute dei loro popoli. Per questo includono nei protocolli nazionali i farmaci meno costosi, pur conoscendo la loro inefficacia e non fanno nulla per migliorare la disastrosa situazione igienico-sanitaria dei loro paesi.

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